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“The Accessible Icon Project”

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Cambiano i tempi, cambiano i disabili, cambiano i simboli.   I DO appoggia "The Accessible Icon Project".

 
 
L' International Symbol of Access, o ISA, che raffigura i disabili, compie nel 2014 il suo 45 anniversario. Molto tempo è passato dal quel lontano 1969 e molte cose sono cambiate nel mondo, nella società e nelle ideologie. La stessa cosa vale per la disabilità. Nella cultura di 45 anni fa, la disabilità, era vista quasi come un lutto, una vergogna, una disgrazia insopportabile; non c'erano gli ausili, le conoscenze e le competenze di oggi. Così come non c'era internet, il computer e lo smatphone, non c'erano nemmeno tutta una serie di diritti e attenzioni che i vari movimenti e associazioni disabili hanno conqustato, a volte, con dure lotte. Un tempo la disabilità era sinonimo di dipendenza, pietà, passività, peso sociale, esclusione, discriminazione; oggi, alla parola disabilità associamo parole come indipendenza, autonomia, attività, reattività, inclusione. Molto è stato fatto, ma, molto, è ancora da fare.
i do onlus nw blu per profiloE' per questo che "I DO", come prima iniziativa, ha deciso di appoggiare "The Accessible Icon Prpject" e di inserire questo nuovo simbolo nel proprio logo. Uno degli obiettivi della nostra associazione è cambiare l'immagine comune che, in Italia, si ha dei disabili e della disabilità. In un paese dove la disabilità è un capitolo di spesa da tagliare per recuperare risorse nelle "manovre di stabilità", dove le associazioni, spesso, sono contenitori vuoti gestiti da gente in piena salute e che servono solo a recuperare finanziamenti per progetti inutili o, addirittura, fantasma, dove l'immagine dei disabili è quella di "poveretti, brutti all'inverosimile" che ti chiedono una donazione, c'è bisogno di cambiare mentalità e di ricominciare a pensare al futuro. Dobbiamo essere noi disabili a parlare della disabilità ed essere noi, in prima persona, ad occuparci delle questioni che ci riguardano. "The Accessible Icon Prpject", per noi, rappresenta tutto ciò: i disabili che cambiano e che cambiano la loro immagine. Come associazione, condividiamo e appoggiamo questa iniziativa che ci rappresenta, e di cui vorremmo diventarne ambasciatori.